sabato 25 novembre 2017

La favola.

In un regno lontano lontano, così lontano che per arrivarci il navigatore doveva prendere l'aereo, vi era un piccolo fabbro ferraio che lavorava giorno e notte incessantemente per costruire ai propri figli e alla moglie un regalo bellissimo.
In famiglia non avevano molti soldi, non ne avevano neanche uno.
Il mestiere del fabbro però contribuiva a portare in tavola qualcosina da mangiare di volta in volta e pagava gli iphone ai figli.
La vita era difficile e molto spesso i clienti si offrivano di pagare il fabbro con visibilità o buoni pasto, oppure a 60 giorni con ritenuta d'acconto.
Per non parlare delle tasse che il re esigeva dalla sua attività, ogni anno il fabbro doveva versare i contributi obbligatori della sua partita iva, arrivando sempre a stento ogni mese a pagare sky per un soffio.
Giorno dopo giorno però il fabbro incassava, pagava e a tarda notte scendeva nel suo piccolo tinello non dichiarato e lavorava sodo al bellissimo regalo per i suoi cari.
I giorni passavano veloci e così le stagioni.
Fin quando il regalo fu pronto.
Il fabbro contentissimo organizzo per bene l'evento nella piazza del paese.
"Che tutti vedano il regalo che ho realizzato per fare felici i miei cari" disse.
Tutti i paesani si riunirono velocemente incuriositi dalle dimensioni del presente coperto da un enorme telo, seguirono suoni di stupore e meraviglia.
Le voci arrivarano sin al castello del sovrano del paesino che non fu da meno, scortato dalle guardie reali trascinò figli e moglie per andare ad incontrare il fabbro, invidioso di tale magnifico regalo.
"Cosa significa tutto ciò" disse il re "noi altri non siamo forse degni di questo dono?"
Il fabbro vedendo la brama di avidità nei loro occhi tentennando disse:"ho creato con le mie mani qualcosa che potesse essere utile ai miei cari e portasse un pò di beneficio nelle loro vite, qualcosa di unico solo per loro..ma visto che siete qui tutti numerosi chi sono io per negare anche a voi un pezzetto di felicità".
Il re sorrise a mille denti fregandosi le mani e così anche tutti i cittadini del paesino.
Il fabbro si avvicino al telo, lo tirò giù per scoprire il regalo.
Era un gigantesco robot assassino.
I figli del fabbro presero i comandi e al via del padre sputarono fiamme e sterminarono tutti gli abitanti distruggendo le loro case e dirigendosi al castello del re devastandolo.
La morale di questa fiaba? 
scusate mi chiamano al telefono scusate..


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